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venerdì, ottobre 30, 2015

Palestina

 
Palestina

Nella notte un grido
nell’eco all’alba rimbomba
suono di passi d’anime innocenti
dentro silente pianto
fallace preghiera al cielo rivolta:

“Perché Dio all’uomo tutto perdoni?”

La mia voce in nascosti pudor tace
manifesta un solo celato attimo
mentre i cedri nei sacchi fermentano
solo nei libri vi è scritta la promessa
travisata nell’essenza e nel tempo.

Ora troppe voci recriminano crimini e dintorni
doveroso scavare nei ricordi
dove perfino Dio è coinvolto
questa Terra, sperduta nell’infinito universo
dove la bellezza nell’aurora è diffusa in ogni alba
mentre il fragore dell’essere nell’anima rimbomba
silente è il pianto, vere nere lacrime sulla terra cadono.

Non è un trionfo, tutti da Eva sono nati
l’ombra è il regno del celato
mentre il sogno è la luce della speranza
dove non ci saranno nuovi giorni bui
e nuovi sepolcri colmi di corpi da Caino uccisi.

Questa e la terra dai nostri avi benedetta
nessuno può negare questo, ora sento solo sofferenza
siamo o no l’immagine di Dio?

Il resto non conta, chi approfitta del libero arbitrio
alla fine dei suoi giorni all’offeso darà ragione
l’attimo del riscatto gli sarà negato
confusa la sua voce tra i suoi simili
relegata in una tomba buia senza nome
coperta da pesante lastra di marmo
dove nessuno lascerà un fiore ne pietra a ricordo.

Bruno Gasparri


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